Sellaronda Hero, vince ancora Paez

Stamani la storica gara più dura al mondo al cospetto delle Dolomiti

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Alla fine l’ha spuntata Leonardo Paez il biker in forze al team Olympia Polimedical che ha concluso il tracciato di 86 chilometri della HERO Südtirol Dolomites (con 4.500 metri di dislivello) in 4:34.51. Una prestazione di alto livello quella del colombiano di stanza a in Italia, che con il successo di oggi scrive per la quarta volta il proprio nome nell’albo d’oro della HERO. Le preoccupazioni della vigilia circa lo stato di forma di Paez hanno preoccupato un po’ il team del colombiano che in questa stagione ha gareggiato anche in prove cross country nel tentativo di staccare il biglietto verso la prova olimpica di Rio, ma senza successo. Chiuso il capitolo cinque cerchi, Leonardo è tornato a concentrarsi sulle lunghe distanze e soprattutto a ripetersi nella gara che lo ha visto vincitore nel 2012, 2013 e 2014. Paez ha lasciato alle sue spalle due agguerriti avversari come il tedesco, Markus Kaufmann del team RJC Ravensburg e Daniele Mensi del team Top Race Team ASD che sono arrivati quasi appaiati ma a oltre 5 minuti dal colombiano.
«Sono molto contento di questa quarta vittoria, ringrazio la squadra per avermi sostenuto e affiancato in questa gara – ha dichiarato il vincitore Paez – sulla prima salita ho tenuto un’andatura regolare, i tedeschi Kauffman e Käß erano davanti a me, ma sapevo che la gara era ancora molto lunga. Li ho ripresi nella discesa verso Corvara e da lì in poi ho proseguito da solo fino alla vittoria».
La HERO Südtirol Dolomites è stata prova valida per il circuito UCI Marathon World Series, la Coppa del Mondo delle competizioni in mountain bike di lunga distanza, massacrante gara che circumnaviga il massiccio del Sella, nel cuore delle Dolomiti.

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Gara ad alto contenuto agonistico anche tra le donne che ha visto Sally Bigham del team Topeak Ergon Racing sconfiggere la concorrenza della polacca Michalina Ziolkowska, portacolori del Volkswagen Samochody Uzytkowe Team, e Maria Cristina Nisi del team Bike Garage Revolutiom.
«È stata una gara molto dura, lunghe salite e discese molto ripide – ha dichiarato la vincitrice Sally Bigham – e ho trovato il percorso difficile e tecnico, anche a causa delle condizioni del tracciato. La Hero è una gara speciale con un ‘atmosfera incredibile. Nonostante le mie due cadute scendendo dal Passo Pordoi sono contenta di non essermi fatta male, anche in previsione dei mondiali di settimana prossima».

Nel percorso corto di 60 chilometri, ma non per questo poco impegnativo, visti i 3.300 metri di dislivello da superare, affermazione di Johnny Cattaneo del team Wilier Force Squadra Corse che ha fermato il cronometro sul tempo di 3:30.32,2.

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Le Dolomiti come scenario
In 4.016 questa mattina si sono dati battaglia in un contesto naturale unico al mondo come le Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, che, da solo, vale già la gara. I due percorsi disegnati alle pendici del gruppo del Sella hanno confermato anche quest’anno la reputazione che la HERO si è guadagnata negli anni: la prova più dura del mondo e, nel contempo, quella di maggior fascino, un punto di riferimento nel calendario off road internazionale. Un’autorevolezza sottolineata anche dall’essere stata, nel 2015, prova valida come Campionato Mondiale UCI Marathon. Un prestigio irresistibile che ha portato sulla linea di partenza atleti in provenienza da 50 nazioni e, per gli italiani, da ben 103 province diverse.
«Sono questi numeri che confermano il successo della nostra manifestazione, ma che ci richiedono un grande sforzo e un costante impegno – ha dichiarato Genni Tschurtschenthaler, general manager della macchina organizzativa – e siamo molto attenti a mantenere lo sviluppo di questa manifestazione in parametri di sostenibilità molto precisi, per valorizzare le nostre montagne». Le Dolomiti, appunto.

La ricaduta turistica
Montagne che la diretta tv, proposta da Eurosport, ha portato in 67 Paesi tra Europa e Asia e Pacifico, mostrando le quattro vallate intorno all’area del Sellaronda in luoghi di grande attrazione per chi ama la mountain bike. Non a caso, da domani e per tutta l’estate, scatta il progetto “HERO Trails”: grazie alla collaborazione di esperte Guide di Mountain Bike che lavorano nelle quattro valli intorno al gruppo del Sella, sono stati individuati settanta itinerari classificati in base alla difficoltà (facile, medio ed esperto) e alla specialità (single trail, pleasure trail ed e-bike trail). Una ricaduta economica che già si misura in occasione della HERO: «Ogni edizione genera per la Val Gardena solo nel fine settimana della HERO circa 8.000 arrivi e pressappoco 20.000-23.000 pernottamenti, che si traducono in un valore aggiunto di tre milioni di Euro – sottolinea Gerhard Vanzi, ideatore della HERO – Si aggiunga a ciò il valore della comunicazione dell’evento di 2 milioni di Euro con la trasmissione live in 67 paesi in tutto il mondo che porta in Alto Adige centinaia di biker con le loro mtb per solcare i nostri HERO trails».
Un successo organizzativo che ripaga anche lo schieramento di oltre 600 volontari, che hanno curato ogni aspetto della giornata. «Una presenza silenziosa e fondamentale – aggiunge Peter Runggaldier direttore tecnico del tracciato – per assicurare un evento senza intoppi e in totale sicurezza».

Stamane il via della mitica Sellaronda Hero. Alla linea di partenza ben 4.016 bikers, provenienti da 50 nazioni e da 106 province italiane, che in queste ore stanno pedalando al cospetto delle Dolomiti per conquistare l’ambito titolo di HEROes. Accanto a loro, i più importanti nomi del panorama della mountain bike internazionale, che si sfideranno per ottenere il gradino più alto del podio di questa che è stata eletta la gara più dura al mondo. Tra questi Leonardo Paez che ha vinto le edizioni tra il 2012 e il 2014 e che punta a conquistare il quarto titolo e firmare così uno storico poker. Ebbene, Paez è già avanti a guidare la classifica (leggi QUI). La diretta tv, invece, su Eurosport 2 International.
«Sono in forma anche se mi manca un po’ il ritmo perché per qualificarmi per la gara di Rio ho dovuto fare gare di cross country – ha commentato Paez alla vigilia della partenza – ma qui in montagna sto bene: mi sembra di essere a casa mia in Colombia>>.
Tra gli italiani Juri Ragnoli fresco vincitore del titolo italiano: «Devo rifarmi dalla disavventura del 2015 dove ho incrinato una costola e costretto al ritiro». Infine attenzione a Tony Longo e Gerhard Kerschbaumer, quest’ultimo alla prima esperienza nelle marathon: «Non ho aspettative, ma mi sono preparato bene».
Tra le fila rosa è da ricordare la presenza al via di Sally Bigham: «Lo scorso anno non ero in forma perché reduce da una operazione a fine 2014, ma domani spero proprio di fare bene e bissare il successo del 2013» ha commentato la britannica. Cercherà di renderle la vita difficile la tedesca Katrin Schwing: «Su sette edizioni ho partecipato a sei, diciamo che sono piuttosto esperta: domani porterò con me una mantellina contro freddo e pioggia».

La sfida HERO su due tracciati e in diretta tv.
Confermati anche quest’anno due diversi percorsi: il “lungo” di 86 chilometri e 4.500 metri, e il “corto” di 60 chilometri e 3.200 metri, entrambi sviluppati attorno ai quattro passi dolomitici di Gardena, Campolongo, Pordoi, Sella e Duron…
«Il percorso è in perfette condizioni e non ha subito sostanziali modifiche rispetto a quello mondiale dello scorso anno – ha spiegato il direttore di gara e coordinatore del percorso Peter Runggaldier – e anche le distanze e i dislivelli sono stati certificati da una azienda leader nel campo satellitare come Garmin».

Per gli atleti élite che gareggiano per l’UCI MTB Marathon World Series la partenza è stata alle 07.10 per le donne e alle 07.20 per gli uomini. Il via della HERO Südtirol Dolomites per il resto dei biker è invece confermato per le 07.30.

Quest’anno è possibile seguire la HERO Südtirol Dolomites in diretta dalle ore 10.00 alle 12.00 su Eurosport 2 International in 67 paesi tra Europa e Asia & Pacifico con commento in oltre 20 lingue.

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