Simone Moro al Manaslu: Sarebbe bella una 5^ invernale sugli 8000

Simone Moro Non ho mai amato lasciare progetti aperti e incompiuti. So perdere e accettare le sconfitte, ma non ho mai rinunciato alla motivazione su un progetto fino a quando non è stato chiuso e completato.
Quindi, dopo due tentativi falliti a causa delle nevicate pesanti che resero impossibile l’ascesa, tornerò al Manaslu in inverno per la terza volta, come ho fatto per il Nanga Parbat prima di raggiungerlo.
Potrebbe essere un altro sogno, un tassello ulteriore aggiunto al mio percorso nel freddo d’alta quota. Una quinta invernale sugli 8000 sarebbe un bella cosa, una storia da vivere e scrivere.
La via di salita sarà decisa da campo base in modo da valutare attentamente la montagna e le condizioni della neve.
In questo mio terzo tentativo sarò con Alex Txikon, alpinista spagnolo già in vetta con me nel 2016 sul Nanga Parbat e Iñaki Alvarez, alpinista spagnolo amico di Txikon.

I tentativi di Simone Moro

Per Simone Moro è il terzo tentativo, segue quello dell’inverno 2019 con Pemba Gyalje Sherpa e del 2015 con Tamara Lunger. Entrambi falliti per le pessime condizioni meteo.

Perché Il Manaslu?

Perché il Manaslu? La risposta ruoterebbe attorno alla solita questione di inizio e fine inverno. La prima salita invernale del Manaslu è per opera di Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski il 12 gennaio 1984.  I polacchi però arrivarono al campo base il 2 dicembre e fissarono corde e i campi alti (sino al 3°) prima del 21 dicembre.

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