Studio nazionale sul lupo, 24mila segni di presenza dalle Alpi alla Calabria
Il primo studio a livello nazionale ha coinvolto 3000 persone. Le informazioni raccolte sono state inserite in un database e dalle analisi statistiche si avrà il risultato finale di questo lavoro: la stima della distribuzione e dell’abbondanza del lupo sul territorio nazionale italiano
La strategia di campionamento e il numero dei segni di presenza raccolti durante il monitoraggio nazionale del lupo. Una breve animazione racconta il lavoro svolto per raccogliere i 24.000 segni di presenza del lupo in Italia, secondo un protocollo scientifico standardizzato e condiviso su scala nazionale.
Quali aree sono state selezionate, quanti km sono stati percorsi dalle 3000 persone coinvolte in questa attività, che tipo di campioni sono stati prelevati?
Le informazioni raccolte nelle attività di campo, dopo un accurato lavoro di verifica, sono state inserite in un database. Dalle analisi statistiche che seguiranno, si avrà il risultato finale di questo lavoro: la stima della distribuzione e dell’abbondanza del lupo sul territorio nazionale italiano.
Maggiori dettagli in una infografica a cura di Ispra
Altre informazioni, linee guida, press kit, news, video e racconti sul sito ufficiale del monitoraggio nazionale del lupo.
Lo studio
Per la prima volta da quando il lupo è stato protetto, le istituzioni nazionali uniscono le forze per fotografarne distribuzione e consistenza contemporaneamente dalle Alpi alla Calabria, utilizzando disegni di campionamento e protocolli standardizzati avanzati, messi a punto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il Ministero dell’Ambiente ha dato mandato a ISPRA di produrre una stima aggiornata della distribuzione e consistenza del lupo a livello nazionale.
Per rispondere a questa sfida ambiziosa, ISPRA ha creato un gruppo di lavoro altamente specializzato, che coinvolge zoologi e genetisti, e ha attivato una collaborazione con Federparchi Europarc Italia (la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali) e con il progetto LIFE WolfAlps-EU.
Piero Genovesi, responsabile Servizio Coordinamento Fauna Selvatica ISPRA Il lupo è una delle specie più conosciute in Italia, ma anche una delle più elusive e difficili da studiare. Tutti i progetti finora attivati su questo carnivoro hanno avuto carattere locale e circoscritto nel tempo, limitando la possibilità di produrre una stima accurata a livello nazionale; per poter produrre una stima aggiornata e accurata abbiamo creato il Network lupo coinvolgendo tutti gli enti territoriali, partendo da Regioni e Parchi Nazionali, quaranta associazioni tra cui Wwf, Cai, Legambiente, Lipu, Aigae ed abbiamo attivato una collaborazione con i Carabinieri Forestali.
Gli esperti di ISPRA, con il supporto di un pool di ricercatori universitari, hanno combinato in modo estremamente innovativo un disegno di campionamento probabilistico con le più avanzate tecniche di indagine sperimentate sulla specie, per ottenere una stima della popolazione del lupo e della sua distribuzione.
Da ottobre 2020 sono stati raccolti dati di campo basandosi su protocolli operativi omogenei, perlustrando percorsi prestabiliti in circa 1.000 celle di dieci chilometri quadrati distribuite sull’intero territorio nazionale; la fase di raccolta dati, iniziata a ottobre 2020, è terminata ad aprile 2021. Poi è iniziato lo studio dei dati…