Suggestioni dall’orto, concerto grosso diretto dal maestro pomodoro

pomodori

 

In questi giorni la cura dell’orto assorbe le mie attenzioni e cure. Col fidato cane, a cui ho insegnato a non entrare tra le mie verdure, i fiori e le erbe aromatiche, la mattina presto lavoro avvolta dal silenzio. Ogni tanto il canto degli uccelli mattinieri, un insetto indaffarato a cercar polline, lo scatto di una lucertola, mi fanno compagnia e attirano la mia attenzione. Mi piace incominciare i miei lavori, strappando le erbacce, a mani nude come sempre, perché adoro sentire le consistenze delle erbe e la loro freschezza tra le dita. Oggi in particolare dopo le grandi piogge dei giorni passati ogni ortaggio si presenta lucido, turgido e croccante, il mio orto è una giostra di colori, una alternanza di altezze e spazi che definirei con una espressione presa dal mondo dell’armonia musicale, “un concerto grosso”: sul fondo del palcoscenico i pomodori, piante tenacissime, hanno un fusto costoluto, con una peluria che spesso mi infastidisce, la loro è una crescita tenace e sicura , si adattano ad ogni terreno, ad ogni clima e trattamento. I miei sono tutti ritti e impettiti, legati alle canne di bambù con filo di canapa, ma provate se avete spazio a lasciarli liberi e selvatici, ecco la sorpresa! Dimenticatevi di loro e state a guardare: cresceranno a dismisura, come delle piante infestanti, strisciando sulla terra soffice sapientemente dissodata, dei serpenti verdi con mille tentacoli tesi al cielo, ornati di piccolissimi fiori gialli stellati. Guardate ben bene, e scoprirete che ogni tentacolo appena tocca terra, si ancorerà a lei emettendo subito piccole ma fortissime radici. Credo che osservare i processi semplici della natura, sia come aprire gli occhi con un pensiero bambino: per me ogni mutamento di colore, ogni crescita in consistenza, ogni movimento lento rappresenta lo stupore, uno spettacolo a cui mi è concesso partecipare non da protagonista ma da membro del coro. Mi dà soddisfazione guardare il mio orto tutto scarmigliato, e oggi penso a quando tra poco semplicemente raccoglierò i primi pomodori, ne farò insalate, ne farò del buon sugo o li essiccherò al sole, grata della generosità di queste piantine che davvero danno tanto e chiedono poco.

 

Isabella Corti
i.corti@mountlive.com

 

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