Sul Gran Sasso il primo rifugio dell’Appennino accessibile a tutti
Al via i lavori di ristrutturazione del rifugio "Antonella Panepucci Alessandri" ubicato a 1700 metri. Il rifugio avrà spazi esterni e interni accessibili a tutti: dagli ingressi per le camere all’altezza dei letti, dagli spazi per i servizi ai percorsi sensoriali per gli ipovedenti. I sentieri di accesso al rifugio saranno percorribili con le “Joëlette"
Lavori al via per il nuovo rifugio “Antonella Panepucci Alessandri” sul Gran Sasso. Lo rende noto la sezione del Cai L’Aquila.
Il rifugio “Antonella Panepucci Alessandri”
Il rifugio si trova a circa 1.700 mt all’interno del territorio del comune di Pizzoli (AQ). Fu inaugurato nel 1979 e intitolato Antonella Panepucci Alessandri, alpinista aquilana morta durante una discesa dal Corno Grande nel 1976.
È ubicato sul versante nord-orientale del Monte San Franco, sul crinale che divide la Valle dell’Inferno dalla Valle del Paradiso. Dal rifugio sono visibili la valle del Chiarino e le vette occidentali del Gruppo del Gran Sasso (Monte Corvo, Monte Ienca, Cima delle Malecoste, Pizzo Cefalone). Un bello spettacolo!
Il Presidente Cai L’Aquila Vincenzo Brancadoro Per quanto riguarda il rifugio “Antonella Panepucci Alessandri” il percorso intrapreso, già dall’inizio dichiaratamente improntato alla massima trasparenza, ha visto realizzarsi un’idea progettuale innovativa, grazie a una procedura di selezione che ha letteralmente “fatto scuola”, raccogliendo il plauso della Presidenza Generale del Club Alpino Italiano, che contribuisce in modo significativo – come anche per il “Garibaldi” – alla spesa necessaria. Dopo aver definito ogni aspetto progettuale, si è dato inizio alla fase operativa, con la presentazione alle Amministrazioni locali e agli Enti preposti del progetto e delle richieste di autorizzazione. Oggi sono orgoglioso – e con me l’intero Consiglio Direttivo – di poter comunicare ai Soci l’avvenuta concessione, da parte del Comune di Pizzoli, del titolo edilizio necessario per iniziare i lavori. Il nuovo “Antonella”, caro a tutti coloro che ne ricordano il sorriso o che – semplicemente – hanno goduto della profonda bellezza della natura che ospita il rifugio, avrà una particolarità, che merita menzione: sarà il primo rifugio dell’intero Appennino, fra i pochissimi sul territorio nazionale, accessibile a tutti. Grazie all’accurata progettazione universale (Universal Design), grazie alle strategie costruttive mirate, grazie soprattutto ai preziosi suggerimenti ricevuti dalle Associazioni che hanno a cuore i temi legati alla disabilità motoria e sensoriale, il rifugio avrà i suoi spazi, esterni e interni, accessibili per chiunque: dagli ingressi per le camere all’altezza dei letti, dagli spazi per i servizi ai percorsi sensoriali per gli ipovedenti. Per ultimo, i sentieri di accesso al rifugio saranno percorribili con le “Joëlette” (dal nome della guida alpina Joël Claudel che ha progettato il primo prototipo per suo nipote), una carrozzella da fuoristrada a ruota unica che permette la pratica dell’escursionismo alle persone con disabilità motoria, bambini o adulti, con un’esperienza di squadra vissuta insieme agli accompagnatori. Un concentrato di tecnologia e di rispettosa delicatezza, dedicato, pensato, realizzato, con il rispetto e l’attenzione di cui ogni essere umano ha diritto. Sarà una gioia profonda poterlo inaugurare, al termine dei lavori di demolizione e ricostruzione.
Un cenno agli altri rifugi del Gran Sasso
Brancadoro Un breve cenno sugli altri rifugi della Sezione: per quanto riguarda il “Garibaldi” il cammino per la ristrutturazione è giunto a un traguardo importante, con l’inizio dei lavori nella parte interna del rifugio, con il rigore e la doverosa attenzione che un intervento su un edificio così antico e pieno di storia richiede. Per il “Bafile” sono stati effettuati i rilievi preliminari, dando inizio – anche in questo caso – a un iter ambizioso che vedrà il completo rinnovamento della struttura.