Terminillo, è l’ora della battaglia cruciale per il futuro

La Regione Lazio a breve darà il suo parere sulla VIA del TSM2. I due fronti del sì e del no tra manifesti, comitati e petizioni

TSM 2, ovvero Terminillo Stazione Montana 2: è battaglia aperta. Tra il sì e il no. Tra comitati spontanei, manifesti, petizioni online, forti prese di posizione. Del rilancio del Terminillo ne stanno parlando molti organi di stampa, anche internazionali. E sulla faccenda ha detto la sua anche Reinhold Messner.

Andiamo per ordine.

Il Comitato del sì

Nelle scorse settimane è nato un Comitato spontaneo, di cittadini senza appartenenze politiche. Sono favorevoli al progetto Terminillo Stazione Montana 2. I tempi stringono e si è entrati in una fase delicata: il progetto torna al vaglio della Regione Lazio per l’eventuale approvazione. Parola alla VIA (Valutazione di impatto ambientale).

Il Comitato Siamo animati esclusivamente dalla volontà di dare voce a chi vede nel Tsm2 una delle poche speranze concrete di rinascita, economica e sociale, del territorio interno della Provincia di Rieti. Non solo le Istituzioni, le associazioni o le organizzazioni datoriali e sindacali, dunque, ma la stessa cittadinanza sente il bisogno di essere protagonista di una campagna in sostegno al progetto, spiegandone i contenuti, condividendo informazioni, opinioni e sentimenti di un percorso che punta al rilancio e passa dagli interventi attesi ormai da decenni dal Terminillo.
L’invito che il Comitato Tsm2 rivolge a tutti i cittadini è ad unirsi alla campagna, seguendo e condividendo tutte le informazioni che verranno fornite.

È spuntato il Manifesto del fronte del sì.

Un documento di quasi 100 pagine, firmato da 35 sigle – tra associazioni di categoria, organizzazioni dei lavoratori, istituzioni sportive, associazioni di volontariato. Tutti tesi a sostenere l’approvazione del progetto Terminillo Stazione Montana, in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione Lazio.

Tra le 35 sigle figurano Federalberghi, Unindustria, Confartigianato, Conflavoro, Confagricoltura, Coldiretti, Federlazio, Ascom, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Legambiente, FareAmbiente, Coni, Fisi, Amsi, Csi e Special Olympics.

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Il documento

Dal documento le ricadute positive del progetto a livello economico, sportivo, ambientale e di inclusione sociale.

Il Coni Gli impianti sciistici sono l’attrattore primario nei comprensori montani, attorno a cui ruota offerta e indotto turistico. Il Tsm rappresenta l’unica soluzione per gestire le opere incompiute del Terminillo, identificandole in una gestione economica sana senza creare nuove passività e fare ricorso alla finanza pubblica. Creare un indotto turistico sportivo enorme legato alla fruizione estiva e di riacquisire un’economia legata a gare agonistiche, formazione dei maestri di sci e allenamenti, che nell’ultimo decennio è stata dirottata a beneficio delle stazioni abruzzesi».

I proprietari degli appartamenti

Anche loro sono favorevoli al TSM 2. Ovviamente basandosi sul valore delle loro case e sul potenziale valore di una rinascita del comprensorio.

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un sostanziale decremento dei prezzi di vendita tra il 35 ed il 65 per cento delle abitazioni, che rappresentano circa l’80 per cento degli immobili al Terminillo, mentre per le locazioni tra il 20 ed il 35 per cento. Con la realizzazione del Tsm, riteniamo che il valore degli immobili aumenterebbe del 30 per cento nel primo anno e del 50 per cento negli anni successivi.

Ma è così, son tutte rose e fiori o il progetto va inquadrata come un “fuoripista”?

Un progetto rispolverato

C’è chi ne vede un pericolo, una minaccia per uno spicchio di biodiversità del Lazio. Si rischia di compromettere zone di protezione speciali e siti di interesse comunitario della Rete Natura2000.

Il TSM 2 è un progetto rispolverato. Dal TSM. Tra il 2009 e il 2012 la Regione Lazio mise a disposizione un finanziamento di 20 milioni di euro. Una prima versione del TMS fu bocciata proprio in sede di Valutazione di Impatto Ambientale nel 2010. Ci fu un altro tentativo. Nel 2015. Anche allora si bloccò per motivi analoghi. Gli ambientalisti vinsero la loro battaglia.

Ma la guerra era ancora lunga, come si vede da quel che sta succedendo in questi giorni.

Nuovo progetto a fine 2019. E ora nuovo esame VIA. Il fronte del no batte soprattutto sull’impatto ambientale. Ma non solo. È la proposta che è ormai obsoleta. Puntare sullo sci, su una montagna dell’Appennino di 2000 mt (le piste ovviamente più in basso, una sola a 1.900 mt) è per loro errato. E si basano sui dati della stazione meteorologica locale dal 1958 ad oggi. Dati che dicono che si è perso un giorno di neve sciabile all’anno e così i giorni in cui è possibile sciare sono passati da una media di 140 a soli 60 l’anno. Presto detto!

Poi l’investimento. Faraonico. L’investimento totale è di circa 50 milioni di euro e di certi sono solo i 20 di origine pubblica.

Altra battaglia tra i due fronti riguardano i risvolti occupazionali. Una ventina al massimo a tempo indeterminato e sotto i cento per gli stagionali. Numeri del fronte del no. Dall’altra parte della barricata si i numeri sono ben altri.

Gli scenari

Primo. Ok al TSM2, la Via dice sì. La cosa non finirà sicuramente qua in quanto scatteranno i ricorsi.  Bisogna vedere poi che succede, se tutto va liscio, sul Terminillo sciate a go-go. Forse.

Secondo. Il TSM2 viene bocciato. E, in questo caso, bisogna ridisegnare il futuro del Terminillo. Non solo sci. Ma visioni a lungo termine. Sintonia con i Parchi limitrofi, creando una rete appenninica con Sibillini, Gran Sasso e Laga, Maiella, Pnalm. Basti pensare che messi assieme rappresentano l’area protetta più grande d’Europa. Tante visioni. Escursionismo, Cammini religiosi e naturali, eccellenze, borghi e campanili, produzioni e artigianato locali.

La petizione del fronte del No

In campo WWF Lazio,  FederTrek – Escursionismo  Ambiente, G.U.F.I. Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, LIPU/Birdlife Lazio, Club Alpino Italiano GR Lazio, Italia Nostra – Sabina e Reatino, Mountain Wilderness Lazio, Salviamo il Paesaggio Rieti e Provincia, Postribù, Inachis sez. Gabriele Casciani Rieti, Altura Lazio, Salviamo l’Orso. 

#NOTSM è stata lanciata una petizione online (change.org)  in cui si spiegano in sintesi le ragioni per cui è necessario fermare subito il progetto di ampliamento sciistico dannoso e fallimentare per il Monte Terminillo, al momento ancora al vaglio dei valutatori della Regione Lazio.

per firmare SALVIAMO IL TERMINILLO. NOTSM

 

La petizione, lanciata dal CAI di Leonessa e sostenuta dal cartello delle associazioni che da anni si battono contro il TSM, ha raggiunto in due giorni quasi 4000 firme .

terminillo

 

Il fronte del no Ciò dimostra che il TSM (oggi detto TSM2, restyling del vecchio progetto già bocciato per due volte dai tecnici della Regione Lazio) è un “caso limite”, non è un progetto localistico che riguarda solo i territori coinvolti. Da Nord a Sud d’Italia giungono sempre piu forti perplessità riguardo il suo finanziamento futuro e lo sfascio programmato degli ambienti naturali per consentire “lo scavalco” tra le valli, in piena crisi climatica e scarsità di neve sciabile negli ultimi anni,  a quote  per lo più basse. Il TSM è infatti un’operazione fortemente impattante sul Terminillo, un massiccio piccolo e diventato il simbolo dell’Appennino Centrale. Il TSM non garantisce affatto lo sviluppo economico promesso e pubblicizzato prendendo in prestito una moltiplicazione esponenziale di dati da altri comprensori sciistici storici, molto forti e prestigiosi; inoltre viola la normativa ambientale nazionale ed europea esponendo l’Italia e la Regione Lazio a pesanti sanzioni economiche. 

Al cartello delle 11 associazioni che da anni si battono per la salvaguardia del Monte Terminillo e per il suo futuro, ha aderito anche il Coordinamento Lazio LIPU, Birdlife Italia. 

Il cartello Infine, il cartello non si è mai sottratto ad un dialogo costruttivo con le Istituzioni e con una pluralità di soggetti per rivedere il modello di sviluppo autenticamente sostenibile della montagna, partendo dalla valorizzazione delle proprie peculiarità e vocazioni proprio di montagna appenninica. L’auspicio è che si apra alla possibilità seria e concreta di costruire una visione davvero strategica per il futuro dei territori e del Terminillo, coerente con i nuovi scenari attuali,  fuori dalla logica irrazionale dei soli ampliamenti sciistici. 

Obiettivo è la raccolta di più firme possibili da inviare in breve tempo alla Regione Lazio e all’Unione Europea con altri 5 organi istituzionali.

Il pensiero di Reinhold Messner sul Terminillo

Sul futuro del Terminillo è intervenuto anche Reinhold Messner sulla sua rubrica settimanale della Gazzetta dello Sport.

Stralcio dell’articolo Sia in Himalaya sia in Amazzonia avviene quello che, in altri modi, è stato fatto in passato e continua a essere fatto anche oggi sulle nostre montagne: sacrificare la natura pensando a ritorni immediati, senza guardare alle conseguenze a lungo termine. Ma i progetti che vengono finanziati sono sempre dello stesso tenore, sulle Alpi come sugli Appennini. Ancora consumo di territorio. Milioni di euro investiti per costruire nuovi impianti, sacrificando ettari di bosco in zone in teoria tutelate, come si vuol fare sul Terminillo. E questo anche se le statistiche dicono che sulla montagna del Lazio (alta 2217 metri) da decenni i giorni realmente utilizzabili per lo sci continuano inesorabilmente a diminuire. Come in calo è, in generale, il turismo legato allo sci alpino. Un calo che la pandemia aggraverà. A crescere sarà lo scialpinismo. Ma si stanziano soldi pubblici per costruire o allargare piste”…

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