Tofana di Mezzo, sulla vetta delle Dolomiti ampezzane
Tofana di Mezzo 3244 m
Dolomiti – Gruppo delle Tofane (Cortina d’Ampezzo)
Partenza: SS48, bivio per Rifugio Dibona (1700 m)
Dislivello: 1550 m
Tempo di salita: 4-5 h
Difficoltà: OSA S4
Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica e attrezzatura alpinistica
Introduzione
Itinerario di grande soddisfazione che conduce sulla vetta più alta delle Dolomiti Ampezzane (la seconda delle Orientali, dopo l’Antelao), ma molto impegnativo e a tratti pericoloso, soprattutto nel traverso tra la Forcella del Vallon e il circo glaciale tra le due Tofane. Si sviluppa su pendii molto ripidi ed esposti, pertanto richiede un manto nevoso assolutamente assestato. Le condizioni della parete ovest possono essere preliminarmente osservate dalla zona del Lagazuoi, mentre per la seconda opzione di salita è consigliabile la ricognizione estiva del lungo tratto di via ferrata. Il dislivello scende di 340 m in primavera, quando è possibile raggiungere il Rifugio Dibona in auto.
Salita:
Dal Rif. Dibona si sale al Rif. Giussani e si risale il lungo e ripido pendio (ghiaione in estate) dietro il rifugio che porta alla sovrastante Punta Giovannina fino alla Forcella del Vallon. Qui si calzano i ramponi e si intraprende un lungo ed esposto traverso pressoché orizzontale (direzione nord) che permette di raggiungere il catino tra la Tofana di Mezzo e la Tofana di Dentro. Con direzione sud-est si prosegue per ripida parete verso la cima della Tofana di Mezzo, seguendo indicativamente il percorso estivo, dove a tratti emerge il cavo metallico. Si arriva così alla forcella a ovest della stazione d’arrivo della funivia, varcata la quale si percorre un centinaio di metri per guadagnare finalmente la cima.
Discesa
Dalla vetta, con estrema prudenza, si scende sci ai piedi per cresta verso la forcella posta tra la cima e la stazione d’arrivo della funivia. Qui si gira a sinistra (nord) superando la cornice spesso presente. Si scende per circa 100 m di dislivello e poi, invece di tenersi sulla destra, si prende il ripido ramo-canalone di sinistra che, con una leggera curva (ovest), porta ad un pendio a forma di imbuto. Qui ci sono due possibilità.
a) Come per il percorso di salita si volge a sinistra e si traversa in quota (esposto, consigliabile utilizzare i ramponi) fino a Forcella del Vallon, per poi scendere verso il Rifugio Dibona.
b) Solo per esperti alpinisti con adeguata attrezzatura. Si continua a scendere diritti nel canalone (in caso di scarso innevamento si dovrà fare prima una curva a sinistra e poi una a destra, per rientrare nel canale) fino ad arrivare a un punto molto ripido, quasi sempre senza neve e che obbliga a un traverso di 20 m su roccia, verso la destra orografica. Dopo il traverso si rimettono gli sci e si prosegue in discesa per altri 50 m fino ad arrivare sopra un salto di roccia (30-40 m in base all’innevamento). Al centro del canale c’è un sasso isolato sul quale allestire una sosta per la discesa in corda doppia (normalmente già attrezzata). Al termine del salto si scende il conoide di valanga fino ad arrivare a un pianoro (il Masarè) 100 metri più in basso, dove si rimettono le pelli. In breve verso sinistra si risale al Rifugio Giussani, per riprendere finalmente la facile discesa verso il Rifugio Dibona (difficoltà ESA).
L’tinerario è tratto dalla Guida:
Scialpinismo a Cortina d’Ampezzo. 104 itinerari intorno a Cortina d’Ampezzo
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Scialpinismo a Cortina d’Ampezzo
104 itinerari intorno a Cortina d’AmpezzoAutori: Stefano Burra, Luca Galante
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Collana: Skialp
Prezzo di copertina: 26,00 euro
Formato: 15×21 cm
Pagine: 360 a colori
ISBN: 978-88-97299-52-3Inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca. Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago – Cernera
Nuvolau
Fanes – Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa – Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
SorapÏs