Tor des Géants, vittoria e record del basco Javi Dominguez Ledo
Dopo Oscar Perez nel 2012 e Iker Karrera nel 2013, è ora Javi Dominguez Ledo a far sventolare sul pennone più alto del Tor des Géants® 2017 la bandiera della Spagna.
Il quarantatreenne atleta basco – vive a Vitoria-Gasteiz dove esercita la professione di ingegnere ricercatore – è arrivato al traguardo di Courmayeur mercoledì mattina alle ore 6.12 dopo 67 ore 52 minuti e 15 secondi di gara.
Dominguez, che ha iniziato a gareggiare sui sentieri nel 2008, dopo quattro anni di maratone su strada, vanta già un terzo e un quinto posto nell’Ultra Trail du Mont Blanc, tanto per citare una gara intorno alle “montagna di casa”.
Con l’incredibile tempo fatto registrare al traguardo di Courmayeur, l’ultra trailer iberico ha anche stabilito il nuovo record “dell’Endurance Trail più duro del mondo”. Che a molti può sembrare ancora uno slogan ma che anche quest’anno, nei fatti, non lo è stato affatto. Prova ne è il duro combattimento che l’atleta basco ha dovuto sostenere per oltre 300 chilometri con il “collega” (anche nella professione) italiano Franco Collé, prima che quest’ultimo cedesse le armi, per stanchezza, a 22 chilometri dal traguardo.
Dominguez non ha avuto comunque vita facile nemmeno nel tratto finale, quello che dal Colle del Malatrà “scende” fino a Courmayeur, perché a inseguirlo ci si era messo di buon passo Oliviero Bosatelli, autore di una continua ma non sufficiente rimonta. Per lui secondo posto, con un distacco risicato.
Terzo, sulla carta perché al momento in cui scriviamo non ha ancora scavalcato l’ultimo colle, è il varesino Andrea Macchi, vincitore dell’ edizione 2017 delle Orobie Ultra Trail. La durezza del percorso, che in queste prime tre giornate di gara ha alternato il caldo diurno al gelo della notte (temperature ai colli alti anche diversi gradi sotto lo zero e vento forte in alcuni tratti) è stata sottolineata anche dai 200 ritirati, sugli 875 partenti, per problemi articolari o muscolari e per guai intestinali. Tra coloro costretti ad abbandonare anche diversi nomi illustri, considerati tra i favoriti o comunque molto popolari. Nomi come Jules Henri Gabioud, Michele Graglia, Gianluca Galeati, Cristian Caselli, Joe Grant, Enzo Benvenuto, Bruno Brunod, Nico Valsesia, solo per citarne alcuni.
Nella categoria femminile, a due terzi di gara, rimane saldamente in testa la veneta Lisa Borzani ma, come “insegna” la categoria maschile, il Tor può riservare sorprese fino agli ultimi metri. Anzi, le sorprese di solito sono decisamente più frequenti delle certezze.
Gran lavoro oggi per gli organizzatori, i giornalisti, i fotografi, i volontari, perché archiviato il podio maschile (la premiazione ufficiale domenica prossima, come da programma) tutta la “macchina da guerra” si è trasferita a Gressoney, dove in serata, alle 21, prende il via la Tot Dret, la nuova competizione che mette in movimento, su 130 km, altri 375 atleti.
Anche per loro arrivo a Courmayeur, dopo 38 ore al massimo di gara. Insomma i sentieri in quota verso la capitale italiana del Monte Bianco saranno affollati fino a sabato.