Zuppa di castagna e bottiglia di rosso, l’AmbrÖs ha sempre la baita aperta agli amici
Quel giorno io e un mio amico avevamo deciso di fare una gita sui monti della Val Veddasca che si dilungò però più del previsto, infatti nello zaino non avevamo né cibo né acqua. Allora decidemmo di andare a trovare l’AmbrÖs nella sua baita di pietra. Descrivere quest’uomo mi risulta assai difficile, nato, cresciuto e vissuto in questo alpeggio raggiungibile solo a piedi, senza moglie, senza figli… solo la natura selvaggia, una collezione di cd di musica classica enorme e libri su libri di Alchimia a fargli compagnia. (Non riesce però ancora a trasformare una rapa in oro!). Appena arrivati sull’uscio ci accoglieva il suo sorriso da bimbo e la sua pelle di corteccia, e quasi timidi gli chiedemmo il solito infuso corroborante fatto con le sue erbe! Ma l’AmbrÖs che sa vedere bene… capì subito il nostro imbarazzo e… senza pensarci un minuto sparì in soffitta per poi tornare con una manciata di castagne secche. In poco tempo sul fuoco del suo camino preparò la zuppa di castagne più buona che avessi mai provato… un tavolaccio di castagno, una bottiglia di rosso, tre amici e tanta tanta ammirazione per quest’uomo ruvido e solitario ma con la porta della sua baita sempre aperta agli amici.
A casa provai a rifare quella zuppa… non male il risultato, ma non era quella dell’AmbrÖs… chissà che erbe utilizzò, ecco la mia versione: lavare bene 400g di castagne secche; tritare finemente 1 rametto di menta, un ciuffo di prezzemolo, gli aghi di 1 rametto di rosmarino e 5 foglie di erba salvia. Riempire una pentola d’acqua e portarla ad ebollizione dopo aver aggiunto gli aromi tritati, versarvi le castagne, riportare a bollore e lasciar cuocere a coperchio chiuso per un paio d’ore (oppure ammolare le castagne in acqua la sera prima, in questo caso basterà 30 minuti di cottura). Quando le castagne risultano morbide servire la zuppa in scodelle e se gradito aggiungere un poco di vino rosso!
Isabella Corti
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